IL DDL "LA BUONA SCUOLA"


Il ddl 'La Buona Scuola' è frutto di un lavoro di ascolto iniziato a settembre 2014 dal Governo e proseguito con le audizioni in Parlamento e gli incontri dell’Esecutivo con sindacati, studenti e genitori. Il ddl prevede un finanziamento aggiuntivo di 3 miliardi a regime sul capitolo istruzione e un piano straordinario di assunzioni per poter dare alla scuola i docenti di cui ha bisogno e tirare una linea con il passato sul tema del precariato storico. Dal 2016 si assume solo per concorso. Il provvedimento mette al centro l’autonomia scolastica. Si danno gli strumenti finanziari e operativi a dirigenti scolastici e docenti per poterla realizzare. Ovvero più fondi (viene raddoppiato il Fondo di funzionamento delle scuole) e più risorse umane.

IL PROVVEDIMENTO IN SINTESI

• Un’offerta formativa più ricca e flessibile per gli studenti.
• Un piano straordinario di assunzioni per oltre 100.000 insegnanti.
• Risorse stabili per la formazione e la valorizzazione dei docenti.
• Investimenti ad hoc per laboratori e digitale.

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‘La  Buona  Scuola’  mette  al  centro   l’autonomia  scolastica  dando  gli  strumenti finanziari  e  operativi  ai  dirigenti  per  poterla  realizzare.  Le  scuole  avranno  più  risorse economiche: viene  raddoppiato  il  loro  Fondo  di  funzionamento.  Ma  anche  più  risorse  umane:  ogni  istituto avrà  in  media  7  docenti  in  più  per  realizzare  i  propri progetti e  per  l’arricchimento  dell’offerta formativa.

La  legge  prevede  un   finanziamento  aggiuntivo  di  3  miliardi  a  regime  sul capitolo  istruzione  e  un  piano  di  assunzioni  per  la  copertura  delle  cattedre  vacanti  e il potenziamento  della  didattica.  I  concorsi  per  gli  insegnanti  tornano  ad  essere  banditi regolarmente:  il  primo  sarà  indetto  entro  il  prossimo  1  dicembre. Per  gli studenti è prevista   un'offerta  formativa  più  ricca  che  guarda  alla  tradizione (più  Musica  e  Arte),  ma  anche  al  futuro  (più  Lingue,  competenze  digitali, Economia).  Le  scuole superiori  potranno  attivare  materie  opzionali  per  rispondere  meglio  alle  esigenze  educative  dei ragazzi.  L’alternanza  scuola-­-lavoro  sarà garantita  a  tutti  nell’ultimo triennio  delle  scuole  superiori, licei  compresi,  si  potrà  fare  anche  all’estero  e  nelle  istituzioni  culturali.  Grazie  ad  un  finanziamento
ad  hoc,  sarà  attivato  un  Piano  nazionale  per  la  scuola  digitale,  con  risorse  per  la  didattica  e  la formazione  dei  docenti.

L'intera  comunità  scolastica  sarà   coinvolta  nell’elaborazione  del  Piano  dell'offerta formativa,  il  documento  costitutivo  dell’identità  culturale  e  progettuale  di  ogni istituto. Continua l'investimento  dello  Stato  sull'edilizia  scolastica,  con  fondi  per  gli  interventi  di  manutenzione, ma  anche  per  la  costruzione  di  strutture innovative.


La Buona Scuola mette al centro l’autonomia

Le  scuole,  grazie  al  piano  di  assunzioni,  a  partire  da  settembre  avranno  un  organico  potenziato, l’organico  dell’autonomia ,  per  coprire  le  cattedre  oggi  vacanti e garantire  la continuità  didattica,  rispondere  alle  nuove  esigenze  educative,  organizzative  e  progettuali, potenziare  l’offerta  formativa,  combattere  la  dispersione scolastica, rendere  la  scuola  più inclusiva. Le  scuole,  d’ora  in  poi,  potranno  indicare  allo  Stato  il  fabbisogno  di  docenti  e  strumenti  per attuare  il  loro  progetto educativo.  Lo faranno  attraversi  i   Piani  dell’offerta formativa  (POF)  che  diventano  triennali  per  dare  più  continuità  al  progetto  didattico.

I  Piani  saranno  elaborati  dal  Collegio  dei  docenti,  sulla  base  di  indirizzi  definiti  dal  dirigente scolastico,  per  essere  poi  approvati  dal  Consiglio  di  circolo  o d’Istituto dove  sono  rappresentate anche  le  famiglie  e,  alle  superiori,  gli  studenti. Viene  raddoppiato  il  Fondo  di  funzionamento  delle  scuole  che  passa  dai
111  milioni  attuali  ad  oltre  200,  con  uno  stanziamento  di  126  milioni  in  più  all’anno.  Risorse  che servono  per  tutte  le  spese  correnti,  dal  materiale  per  la didattica  al toner  per  le  stampanti  e  che  da quest’anno  saranno  erogate  in  tempi  più  certi.  Le  istituzioni  scolastiche,  nei  periodi  di sospensione  dell’attività didattica,  in collaborazione  con  famiglie,  realtà  associative  e  del  terzo settore  potranno  organizzare  attività  educative,  ricreative  e  culturali  nei  loro  spazi. Potranno poi  costituirsi  in Reti  per  la  gestione  del  personale  e  delle  pratiche  burocratiche.  Un  passaggio, quest’ultimo,  che  alleggerirà  il  carico  amministrativo  che grava  sul  singolo  istituto.

Un piano straordinario di assunzioni

Il  provvedimento  dà  il  via  libera  ad  un   Piano  straordinario  di  assunzioni  per l’anno  scolastico  2015/2016  per  coprire  le  cattedre  vacanti  e  creare  il  nuovo organico dell’autonomia  che  darà  alla  scuola  l’8%  di  docenti  in  più,  una  media  di  7  insegnanti aggiuntivi per ciascun istituto. Nelle  scuole  ci  saranno 55.000  docenti in  più,  di  cui oltre   6.400  sul  sostegno impiegati  a  supporto  degli  alunni  con  disabilità.  Questi  docenti  in  più  serviranno  per  rispondere ai fabbisogni  delle  scuole, per  rafforzare l’offerta formativa  e  dare  concreta  attuazione  all’autonomia scolastica  sulla  base  delle  priorità  strategiche  stabilite  dalla  riforma  (Arte,  Musica, Diritto,…). Oltre  100.000 docenti  saranno  dunque  assunti  quest’anno  attingendo  dalle Graduatorie  ad  esaurimento  e  dalle  Graduatorie  di  merito  (concorsi). Entro  la metà  di  settembre saranno coperte  le  cattedre  vacanti,  poi  arriveranno  i  docenti  del  potenziamento.  Da  quest’anno, inoltre,  i  concorsi  torneranno  ad essere banditi  regolarmente  ogni  tre  anni:  il primo  bando  è previsto  entro  il  prossimo  1°  dicembre,  saranno  valorizzati  i  titoli  dei  candidati  e  il  servizio  prestato da  chi ha  già  insegnato.


Il dirigente scolastico diventa un leader educativo

I dirigenti  scolastici  diventano   leader  educativi :  meno  burocrazia  e  più  attenzione all’organizzazione  della  vita  scolastica.  Dovranno  essere  i  promotori  del  Piano dell'offerta formativa  e  avranno  la  possibilità,  a  partire  dal  2016,  di  mettere  in  campo  la  loro  squadra individuando,  sui  posti  che  si  liberano  ogni  anno,  i docenti con  il curriculum  più  adatto  a  realizzare il  progetto  formativo  del  loro  istituto. L’individuazione  dei  docenti  da  parte  dei  presidi  avverrà  all’interno  di   ambiti territoriali predisposti  dagli  Uffici  Scolastici  Regionali.  È  lo  Stato,  e  non  il  dirigente  scolastico,  ad assumere.  Solo  dopo  l'assunzione,  gli  insegnanti  vengono chiamati  dalle  scuole sulla  base dell'offerta  che  vogliono  garantire  agli  studenti. Le  operazioni  avverranno  in  modo  trasparente:  i  presidi  renderanno  pubbliche tutte le informazioni  relative  agli incarichi  conferiti.  Nessuna  possibilità  di  clientelismi  o  favoritismi:  il preside  non  potrà  dare  incarichi  al  coniuge  o  a  parenti  fino  al secondo  grado.  I  dirigenti  scolastici potranno  ridurre  il  numero  di  alunni  per  classe  per   evitare  il  fenomeno  delle  aule-pollaio  utilizzando  l’organico  a  disposizione. Il dirigente  potrà  promuovere  iniziative sull’orientamento  e  per  la  valorizzazione  delle  eccellenze.  L’operato  dei  capi  di  istituto  sarà sottoposto  a  valutazione.  Il risultato  influirà  sulla  loro  retribuzione aggiuntiva.

La Buona Scuola prepara al futuro

L’offerta  formativa  sarà  declinata  in  base  alle  esigenze  degli  studenti  e  coerente  con  la  necessità di orientarli  al  futuro.  Con  la  Buona  Scuola  ci  sarà  il potenziamento  delle competenze  linguistiche :  l’Italiano  per  gli  studenti  stranieri  e  l’Inglese  per  tutti (anche  con  materie  generaliste  insegnate  in  lingua).  Vengono potenziate  poi:  Arte,  Musica, Diritto,  Economia,  Discipline  motorie. Viene  dato  più  spazio  all’educazione  ai  corretti  stili  di  vita,  alla  cittadinanza  attiva, all’educazione ambientale,  e  si  guarda  al  domani  attraverso  lo  sviluppo  delle   competenze  digitali degli  studenti  (pensiero  computazionale,  utilizzo  critico  e consapevole  dei  social network  e  dei media).  La  scuola  è  sempre  di  più  il  luogo  in  cui  si  formano  le  coscienze.  I  piani  triennali  per l’offerta  formativa promuoveranno,  quindi,  anche  la prevenzione  di  discriminazioni. Alle  superiori,  il   curriculum  diventa  flessibile :  le  scuole  attiveranno  materie opzionali  in  risposta alle esigenze  dei  loro  ragazzi.  Le competenze  maturate  dagli  studenti,  anche in  ambito  extra  scolastico  (volontariato,  attività  sportive,  culturali,  musicali),  saranno raccolte  in un  apposito  curriculum digitale  che  conterrà  informazioni  utili  per  l'orientamento  e  l'inserimento nel  mondo  del  lavoro  e  avrà  un  peso  all’esame  di maturità.

Scuola-lavoro, laboratori e digitale

Almeno   400  ore  nell’ultimo  triennio  dei  tecnici  e  dei  professionali  e  200  in  quello dei  licei.  L’alternanza  scuola-lavoro  esce  dall'occasionalità  e  diventa  strutturale grazie ad  uno stanziamento  di  100  milioni  all’anno.  Si  farà  in  azienda,  ma  anche  in  enti  pubblici,  musei  e  si  potrà fare  anche  d’estate  e  all’estero.  Sarà predisposta  una Carta  dei  diritti  e  dei  doveri  degli  studenti in  alternanza.  I  ragazzi  potranno  esprimere  una  valutazione  sull’efficacia  dei  percorsi  effettuati. Sarà istituito  un   Registro nazionale  in  cui  saranno  raccolti  enti  e  imprese  disponibili  a svolgere  i  percorsi. Per  rendere  coerente  la  formazione  con  l’orientamento  al futuro,  una  parte  dei  fondi che  lo  Stato stanzia  per  gli  Istituti  tecnici  superiori  sarà  legata  (per  il  30%)  agli  esiti  dei  diplomati  nel  mondo  del lavoro.  Altri  90 milioni  vengono  stanziati  subito  per l’innovazione  didattica  e  la  creazione  di laboratori  territoriali,  aperti  anche  di  pomeriggio,  per  orientare  i  giovani  al  lavoro  e da  utilizzare come  strumento  di  contrasto alla  dispersione.  Sul  digitale  e  l'innovazione  l'investimento  diventa permanente:  dopo  i  primi  90  milioni,  ce  ne  saranno altri   30  all'anno  a  partire  dal 2016. Il  ddl prevede la  creazione  di  un   Portale  unico  dei  dati  della  scuola  con  la pubblicazione  di  tutte  le  informazioni  relative  al sistema  di  istruzione:  bilanci  degli  istituti, Anagrafe dell’edilizia,  Piani  dell’offerta  formativa,  dati  dell’Osservatorio  tecnologico,  curriculum vitae  degli  insegnanti, incarichi  di  docenza.  Uno  strumento  di  trasparenza  nei confronti  dei cittadini  e  di  responsabilizzazione  degli  istituti.  Il  portale  garantirà  la  riutilizzabilità  dei  dati.

Una Card per l’aggiornamento degli insegnanti

Arriva  la  Carta  elettronica  per  l’aggiornamento  e  la  formazione dei docenti,  un  voucher  di  500  euro  all’anno  da  utilizzare  per  l’aggiornamento  professionale attraverso l’acquisto  di  libri,  testi,  strumenti  digitali,  iscrizione  a  corsi,  ingressi  a  mostre  ed  eventi culturali,  hardware  e  software.  Può  essere  utilizzata  anche per  l’iscrizione  a master  e  corsi  post lauream.  La  card  spetta  ai  docenti  di  ruolo  delle  istituzioni  di  ogni  ordine  e  grado. Con  la  Buona  Scuola  poi  la  formazione in  servizio  diventa obbligatoria  e  coerente  con  il  Piano triennale  dell’offerta formativa  della  scuola  e  con  le  priorità  indicate  dal  Ministero.  Il  Miur  stabilirà  ogni tre anni  priorità nazionali  di formazione.  Le  scuole  potranno  ampliarle  in  base  al  loro  progetto  didattico.  La formazione  viene  finanziata  per  la  prima  volta  con  uno stanziamento  strutturale:  40 milioni  di euro  all’anno  dal  2016.

Un fondo ad hoc per valorizzare i docenti

Viene  istituito   un  fondo  da  200  milioni  all'anno  per  la  valorizzazione  del  merito del  personale  docente.  La  distribuzione  alle  scuole  terrà  conto  dei  territori  con maggiori  criticità educative,  del  contesto  in  cui  i  docenti  insegnano. Ogni  anno  il  dirigente  scolastico  assegnerà  i  fondi  al  personale  docente   tenendo  conto dei criteri stabiliti,  in  base  a  linee  guida  nazionali,  da  un  apposito  nucleo  di  valutazione composto  da:  dirigente  (presiede),  tre  docenti,  due  genitori  (dall’infanzia alle medie) oppure  un genitore  e  uno  studente  (alle  superiori),  un  componente  esterno  individuato  dall’Ufficio  scolastico regionale. Saranno  valorizzati,  ad  esempio,   la qualità dell’insegnamento ,  il  contributo  al miglioramento  della  propria  scuola,  il  successo  formativo  degli  alunni,  la  capacità  di  lavorare  in team.  Lo  stesso comitato  si  esprime anche  sul  periodo  di  formazione  e  prova  del  personale  di nuova  assunzione.

Un bando per ‘Scuole Innovative’, continua l'impegno sull'edilizia

Il  ddl  prevede  un  bando  (300  i  milioni  a  disposizione)  per  la  costruzione  di  60  scuole  almeno  in  una regione,  altamente  innovative  dal  punto  di  vista architettonico, impiantistico,  tecnologico. Scuole ‘green’  e  caratterizzate  da   nuovi  ambienti  di  apprendimento  digitali. L’Osservatorio  per  l’edilizia  scolastica,  istituito presso  il  Miur, coordinerà  strategie  e  risorse  per  gli interventi  e  promuoverà  la  cultura  della  sicurezza. È  previsto  un  investimento  di  ulteriori  200  milioni  per  i mutui  agevolati  per  la costruzione  e  la ristrutturazione  delle  scuole.  Vengono  recuperate  risorse  precedentemente  non  spese  da  investire sulla  sicurezza  degli edifici.  Stanziati  inoltre 40 milioni per  finanziare  circa   6.000 indagini  diagnostiche  sui  controsoffitti  degli  istituti.  Viene  istituita  la Giornata  nazionale  per  la sicurezza  nelle  scuole.

School bonus e detrazione rette paritaria

Con  lo   school  bonus ,  chi  farà  donazioni  a  favore  delle  scuole  per  la  costruzione  di  nuovi edifici,  per  la  manutenzione,  per  la  promozione  di  progetti  dedicati all’occupabilità  degli  studenti, avrà  un  beneficio  fiscale  (credito  di  imposta  al  65%)  in  sede  di  dichiarazione  dei  redditi.  È  previsto un  limite  massimo  di  100.000 euro per  le  donazioni. Cambia  l’approccio  all’investimento  sulla  scuola:  ogni  cittadino  viene  incentivato  a  contribuire  al miglioramento  del  sistema.  È  previsto  un fondo  di perequazione,  per  evitare  disparità  fra  istituti, pari  al  10%  dell’ammontare  delle  erogazioni  totali.  Scatta  la   detraibilità  delle  spese sostenute  dalle famiglie  i  cui  figli frequentano  una  scuola  paritaria. Il  provvedimento  assegna  poi  la  delega  al  Governo  a  legiferare  in  diversi  ambiti  fra  cui la formazione  in ingresso  dei  docenti, il  diritto allo  studio, il riordino  delle  norme  in materia  di  scuola,  la  promozione  dell'inclusione  scolastica,  le  modalità  di  assunzione  e formazione dei  dirigenti  scolastici,  la creazione di un  sistema  integrato  di  educazione  e  di  istruzione  0-6 anni. Sarà  potenziata  la  Carta  dello  Studente  che diventerà  uno  strumento  per  l’accesso  a  servizi dedicati.