Tar
della Lombardia : la ragione a due coppie di genitori, ma
li condanna a pagare le spese legali. Il Codacons ricorre
al Tar.
Il
Tar della Lombardia ha dato ragione, dopo la bellezza di
5 anni, a due coppie di genitori che volevano semplicemente
iscrivere i loro figli alla scuola materna. Il Comune di
Milano aveva impedito loro l'iscrizione dei figli, ritenendoli
troppo piccoli. Da qui il ricorso al Tar della Lombardia
che ha dato torto al Comune, ''dimenticandosi'', pero',
di condannarlo a pagare le spese processuali.
''Come dire, dopo il danno la beffa. Non solo i genitori
hanno ottenuto giustizia dopo ben 5 anni, ma ora si ritrovano
a dover pagare anche l'avvocato. Una Scuola Materna decisamente
troppo costosa'' commenta il Codacons che ha deciso di sostenere
legalmente il giudizio al Consiglio di Stato, in modo da
ottenere una condanna del Comune anche sotto il profilo
patrimoniale.
Il Codacons ha ricostruito la vicenda: ''La cosiddetta riforma
Moratti, legge n. 53/03, riconosceva la facolta' di iscrizione
alle scuole di infanzia per i bambini che compivano i tre
anni di eta' entro il 28 febbraio dell'anno scolastico di
riferimento (per gli anni 2003/04, 2004/05, 2005/06) . Ma
il Comune di Milano, unilateralmente, aveva ristretto tale
facolta' ai soli bambini che raggiungevano il terzo anno
di eta' entro il 31 gennaio. I due bambini in questione
erano colpevoli, si fa per dire, di essere nati tra il 31
gennaio ed il 28 febbraio. Dunque, per il Comune di Milano,
non avevano diritto all'iscrizione. Un danno evidente per
i genitori, tanto evidente che il tribunale, in attesa del
giudizio di merito, aveva per fortuna concesso la sospensiva''.
''Ora, a distanza di ben 5 anni dalla presentazione del
ricorso finalmente la tanto sospirata sentenza - prosgue
il Codacons -. Per il Tar della Lombardia il Comune 'non
poteva adottare una disposizione generale che, in violazione
della suindicata norma, introducesse limiti di eta' piu'
restrittivi'. I comuni, infatti, sempre per il Tar 'possono
certamente individuare dei criteri per selezionare i bambini
cui consentire l'iscrizione in caso di insufficiente disponibilita'
dei posti e delle risorse ma la selezione puo' avvenire
solo se in concreto si manifesta tale carenza di disponibilita',
e in relazione alla concreta eta' dei bambini per i quali
e' stata domandata l'iscrizione. Il Comune di Milano ha
invece introdotto un limite di eta' astratto, che impedisce
comunque l'accesso ai bambini nati dopo il 31 gennaio 2005,
indipendentemente dal rapporto che in concreto si potra'
determinare tra risorse a disposizione e domanda dell'utenza'.
Da qui l'accoglimento del ricorso. Tutto perfetto, tranne
la frase, 'spese compensate' che significa che ognuno paga
i suoi avvocati''.
''In pratica per un comportamento illegittimo del Comune
i genitori hanno subito un danno e hanno dovuto fare una
battaglia legale durata 5 anni. Ma alla fine il Comune non
ha effettivamente pagato per la sua condotta e a rimetterci
sono stati solo i genitori. Non e' giusto. Per questo il
Codacons impugnera' la sentenza al Consiglio di Stato''
ha dichiarato il presidente del Codacons, l'avvocato Marco
Donzelli.
Fonte:
Codacons |